Storia del pensiero Politco by Carlo Galli

Storia del pensiero Politco by Carlo Galli

autore:Carlo Galli
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-02-14T16:00:00+00:00


2.2. Saint-Simon

Nella Francia della restaurazione, l'esigenza di trovare una risposta alla crisi dell'ordine politico innescata dal disordine del periodo rivoluzionario e napoleonico porta a individuare un modello alternativo al liberalismo moderato, che appariva sempre meno adeguato a stabilizzare una società attraversata da continue tensioni politiche e dalla nascente questione sociale, prodotta dall'avvento della società industriale. Questa alternativa è il positivismo.

Riorganizzazione della società

Secondo Claude-Henri de Saint-Simon87, il suo primo profeta, se il Settecento si era limitato a distruggere il vecchio ordine sociale, ora si tratta di «gettare le basi di una costruzione nuova» in grado di riportare la politica, la morale e la filosofia «alla loro vera occupazione, che è quella di costituire la felicità sociale», individuandone la garanzia nell'industria, concepita come «l'unica fonte di ogni ricchezza e di ogni prosperità» (Prospetto di L'industria, p. 263). La società industriale non è quindi solo fonte di problemi: essa è anche l'unica dotata di un principio positivo d'azione, vale a dire la produzione di beni. In questo principio la società lacerata e disorganizzata può trovare una base di unità e di organizzazione.

Questa prospettiva di ricostruzione si inquadra all'interno di una filosofia della storia che si basa sull'alternarsi di «epoche organiche», come l'antichità e il Medioevo, in cui i rapporti sociali e politici si presentano armonici e integrati, ed «epoche critiche», come il periodo che dalla Riforma protestante porta alla rivoluzione francese, in cui l'organicità del sistema viene a dissolversi. Il progresso scientifico, revocando ogni sostegno alle dottrine teologiche e metafisiche, ha infatti privato di legittimità l'organizzazione sociale del Medioevo e della prima età moderna. L'epoca contemporanea è quindi bisognosa di un nuovo ordine, di una nuova organizzazione e di una nuova legittimità: è la filosofia positiva il fondamento di una nuova sintesi sociale, e cioè di un nuovo sistema organico di religione, politica, morale ed economia.

La filosofia positiva è infatti la scienza che individua le vere 'leggi' fondamentali della natura e della società. La politica si configura come una parte della scienza generale, come una articolazione particolare del nuovo sistema scientifico, e va anch'essa riorganizzata in conformità con lo spirito di questo sistema. Si profila in questo modo il sogno scientista di una politica perfettamente conoscibile, e quindi certa e stabile, che affida a una classe, quella degli intellettuali e scienziati, il compito di procurare a tutte le altre regole generali di condotta e quindi di anticipare il trionfo politico del sapere.

La società industriale

Questa prospettiva, che dal punto di vista politico si presenta da un lato come «regime parlamentare», dall'altro come «regime industriale», ha come scopo, secondo Saint-Simon, di accrescere la ricchezza nazionale mediante la produzione e trova il suo principio costituente nella cooperazione sociale, che viene dedotta dalla universale fratellanza degli uomini. La società industriale viene concepita come un'età «positiva» e scientifica, governata da scienziati e industriels, ossia dai grandi industriali e banchieri, visti come guide naturali dei lavoratori in ragione della spontanea comunanza di interessi. Per Saint-Simon il principale problema sociale non consiste nel conflitto tra lavoratori e datori di lavoro, ma tra ceti produttivi e ceti improduttivi.



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